TENUTA POGGIO MANDORLO
Il vino non è un immediato dono della natura, come il grano; è un succo spremuto con la forza, che passando attraverso una sorte di morte, ottiene una vita spirituale, nella quale può durare più a lungo e dimostrare un carattere determinato, anzi, individuale…
F.W.S. Schelling, Filosofia della rivelazione 1858
La prima settimana di marzo sono stata in vacanza con la mia famiglia nella splendida Val d’Orcia, in Toscana. Valle iscritta dal Comitato del Patrimonio Mondiale nella lista dei siti Unesco come paesaggio culturale. L’armonia delle sue dolci colline, l’incontro tra macchia mediterranea e uliveti, vigneti, coltivazioni e sontuosi cipressi sono pura magia per i miei occhi!
Ed è proprio qui che, grazie al consiglio di un Sommelier del ristorante dell’albergo dove eravamo alloggiati, ho scoperto La Tenuta Poggio Mandorlo. Una sera a cena ci è stato servito uno dei loro prodotti, Il Poggiomandorlo 2010, elegante ed intenso connubio tra Cabernet Franc e Merlot, vino spettacolare che si è aggiudicato il premio GOLD al 21° Grand International Wine Awards Mundus Vini (competizione tra le più importanti del mondo fondata da Meininger Verlag https://www.meininger.de/it/mundus-vini/il-concorso). Assaporandolo calice dopo calice mi è sorta la curiosità di visitare l’azienda. E così è stato!
L’azienda Poggio Mandorlo si trova tra la Val d’Orcia e le prime colline della maremma toscana, alle pendici del vulcano spento Amiata (1738 mt s.l.m.), nel comune di Seggiano, zona della DOC Montecucco. Per arrivare da loro si attraversa un fiumiciattolo il quale segna esattamente il confine tra la Provincia di Siena e la provincia di Grosseto, quindi incredibilmente si ammirano da un lato i vigneti di Brunello, dall’altro i vigneti della DOC Montecucco.
Poggio Mandorlo nasce nel 2001, una piccola realtà frutto di una grande amicizia tra i Sigg. Roberto, Felice, Giuseppe e Fabio e del loro desiderio di sperimentare le ricche e complesse potenzialità di un territorio per la produzione del vino. Nel 2001 vengono seguiti dall’esperto e famoso enologo Roberto Cipresso, mentre attualmente la guida enologica dell’azienda è affidata a Filippo Paoletti.
I vigneti della tenuta si estendono su una superficie di 12 ettari. Essi non sono sviluppati in un corpo unico, ma in terreni differenti (dalle marne argilloso/calcaree nelle zone inferiori, alle predominanza del tufo o del galestro negli appezzamenti più elevati) ed esposizioni differenti, acquisendo quindi caratteristiche ed espressività diverse uno dall’altro. L’altitudine è abbastanza elevata, siamo a circa 400 metri s.l.m. Troviamo la presenza della montagna alle spalle dei vigneti e una cornice di vegetazione boschiva, le quali favoriscono le escursioni termiche e permettono alle piante di usufruire di una particolare freschezza, che si ripresenta poi nel vino. Abbiamo poi la presenza del mare a 40 km, che mitiga molto la temperatura d’inverno e d’estate offre al clima secco le sue brezze marine, donando una buona ventilazione durante tutto l’arco dell’anno, tranne ad agosto quando le folate possono essere molto calde aumentando velocemente la maturazione dell’uva.
Le vigne sono cloni rari e unici di Merlot e Cabernet Franc di provenienza francese, esattamente dalla zona di Saint Emilion (Bordeaux), mentre il Sangiovese proviene dalle ultime popolazioni di Sangiovese selezionate a Montalcino dal loro enologo.
Il Signor Matteo, Cantiniere della Tenuta Poggio Mandorlo dopo averci raccontato tutto ciò, ci ha accompagnati all’interno della cantina, facendoci vedere l’area di vinificazione delle uve e di stoccaggio del vino, il loro locale di affinamento e invecchiamento compresa la barricaia, luoghi che per me sono l’Anima (eh sì, lo scrivo con la lettera maiuscola, troppo importante, non merita una lettera minuscola!) dell’azienda.
Successivamente ci siamo accomodati per una splendida degustazione preparata appositamente per noi, dove abbiamo assaggiato i loro prodotti, tranne il Poggio Mandorlo (ora disponibile il 2012 e non più il 2010), splendido vino “responsabile” di questa visita come vi ho raccontato sopra.
Ecco cosa abbiamo degustato:
Il Vigneto di Poggio 2016, IGT TOSCANA ROSSO, Merlot in purezza con affinamento di 12 mesi in acciaio. Agli occhi appare un colore rosso rubino intenso, con sfumature violacee, al naso sentori di mirtilli, ribes nero, viole e una delicata nota erbacea che penetra in tutto il bicchiere. Al palato una leggera e raffinata acidità si amalgama con tannini corposi, ma molto vellutati. Un vino dalla bevibilità disarmante.
Il Guardiano 2015, IGT TOSCANA ROSSO, uvaggio di Sangiovese e Merlot con affinamento di 12 mesi in acciaio. Si presenta con un colore rosso rubino intenso, anch’esso con sfumature violacee. Al naso intense e complesse note fruttate (ciliegia, amarena, mora) e floreali (viola, rosa rossa). Al palato i tannini sono poderosi, il vino è caldo e lo accompagna una piacevole vena acida.
La Querce, Montecucco Sangiovese DOCG 2012, Sangiovese in purezza affinato 12 mesi in barrique di rovere francese. Si presenta con un colore rosso rubino intenso, quasi porpora. Al naso intense e complesse note di frutti rossi (amarena, frutti di bosco) e floreali (viola, rosa rossa), con sentori speziati, balsamici e del legno. Al palato è un vino con tannini molto setosi, fresco ed intenso.
Le Ombre 2010, IGT TOSCANA ROSSO, uvaggio di Merlot, Cabernet Franc e Sangiovese affinato 18 mesi in barrique di rovere francese di primo passaggio. Vino di alta qualità prodotto solo in annate particolari e con un quantitativo limitato. Vino molto elegante e raffinato, dal colore rosso rubino intenso. Al naso note di frutta scura (more) ed erbacee, minerali di pietra bagnata, sentori di liquirizia e tabacco. Al palato si presenta caldo, intenso e persistente. Le Ombre è considerato dalla stampa nazionale e internazionale un Super Tuscan di qualità superiore.
Ringrazio infinitamente la Tenuta Poggio Mandorlo per la loro preziosa disponibilità, per avermi fatto conoscere un angolo di Toscana che ancora non conoscevo, insieme ai loro buonissimi vini. Se passate tra la Val d’Orcia e la Maremma Toscana venite a trovarli e se non riuscirete a far loro visita, la prossima volta che sarete in un ristorante chiedete di un vino della Tenuta Poggio Mandorlo, non ve ne pentirete!
https://www.poggiomandorlo.it/
Photo Credits Tenuta Poggio Mandorlo
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